Riparte il tour di Magazzino 18, dopo il successo dello scorso anno, per la stagione 2014/2015 si prevede una tournée di oltre 120 date in Italia e non solo.
Era il 22 ottobre del 2013, quando, un anno fa, e in coproduzione con il Teatro Rossetti di Trieste abbiamo iniziato questa avventura. Non sapevamo bene dove ci avrebbe portato. Raccontare la storia di questa grande amnesia, il grande esodo giuliano dalmata era un compito complesso, troppo. Affidato alla voce, alla grande sensibilità di Simone cristicchi che insieme a Jan Bernas, al suo libro " Ci chiamavano Fascisti, eravamo italiani" - la regia di Antonio Calenda e le musiche di Walter Sivilotti - ha dato vita, e mai termine è stato più adatto, a quel cimitero degli oggetti, racchiuso dentro il Magazzino n.18. Tra il silenzio di quelle masserizie il cantautore romano ha fatto rivivire la storia di quegli uomini, di quelle donne che pur di continuare ad essere italiani hanno deciso di lasciare le loro città: Pola, Buie, Umago, Rovigno.. Le tante terre italiane che dopo il Trattato di Parigi del '47 entrarono a far parte della Jugoslavia di Tito. Questo è il prezzo che ha dovuto pagare l'Italia per essere uscita sconfitta dalla Seconda Guerra Mondiale.
Oggi, dopo un'anno, dopo aver raccontato, in lungo e in largo, questa pagina dimenticata dalla storia, ripartiamo: per non dimenticare, perchè non c'è storia o vita che non può non essere raccontata.