Ad Auschwitz, il luogo simbolo da cui cominciare a ricordare, si sono incrociati due destini: quello di Liliana Segre, deportata dal Binario 21 della Stazione Centrale di Milano, e quello del poeta Yitzhak Katzenelson vissuto a Lodz in Polonia e passato attraverso la disperazione del ghetto di Varsavia. Sia Liliana che Yitzhak sono in modo diverso sopravvissuti: la prima diventando testimone oculare della Shoah; il secondo lasciando ai posteri uno straordinario documento poetico sull’Olocausto -Il canto del popolo ebraico massacrato, prima di morire nei forni di Auschwitz.
Repubblica lo propone al grande pubblico, in allegato all'edizione di domani 27 gennaio, il giorno della Shoah, per non dimenticare.
La produzione - firmata Promo Music - vede tra i protagonisti MONI OVADIA, LEE COLBERT e la MONI OVADIA STAGE ORCHESTRA. La regia è di FELICE CAPPA.
" C'è una strada a Varsavia, via Mila. Strappatevi il cuore dal petto/ e al suo posto mettetci delle pietre. Strappatevi dalle orbite gli occhi bagnati/ e al loro posto metteteci dei cocci: così non avrete visto nulla, non avrete saputo nulla/ Tappatevi le orecchie per non sentire , sordi! Sto per raccontare la storia di via Mila"
- Davanti a queste parole si resta pietrificati. Non possiamo far altro che piangere in silenzio sull'immane catastrofe che nella più totale indifferenza abbiamo accettato. Per questo non mi stanco di trasmettere questo cantare a tutti coloro che vogliono ascoltarlo.- Moni Ovadia