"Come si fa a cadere nel pessimismo quando c'è la musica?", diceva Enzo Jannacci cantautore, cabarettista e attore, tra i maggiori protagonisti della scena musicale italiana del Dopoguerra. Fin dagli anni '50, ha lavorato insieme agli amici Dario Fo, Giorgio Gaber e Beppe Viola, per citare solo alcuni, passando dalla canzone dialettale al rock al jazz, fornendo l'ispirazione a tanti personaggi comici come Renato Pozzetto, Diego Abatantuono, Massimo Boldi. Tra i suoi brani più noti: Vengo anch'io. No tu no, El portava i scarp del tennis, Ho visto un re, Quelli che..., La vita l'è bela… Alcune di queste canzoni, diventate ormai dei classici, sono reinterpretate da Moni Ovadia che le propone in un'inedita veste, nel solco di quel teatro musicale su cui da sempre ha incentrato la propria ricerca espressiva come attore e musicista.
Il 9 Settembre alle 21:30, Moni Ovadia, accompagnato al pianoforte dall'immancabile Maestro Alessandro Nidi, porterà la poesia di Enzo Jannacci al Teatro Ariston di una Mantova super animata dagli eventi del celebre Festivaletteratura.
Sarà presente a Mantova anche Sabato per due particolarissimi incontri: alle 11:30 "" La dittautra è un gioco di prestigio", e alle 14:45 "Le risorse segrete dell'infanzia", con Silvia Vergetti Finzi.