Una storia narrata a due voci: Aldo Cazzullo racconta e Moni Ovadia lo accompagna con letture, interventi e canti. Le musiche – che spazieranno dal sacro al contemporaneo - saranno a cura di Giovanna Famulari.
Una storia a due voci: Aldo Cazzullo racconta, Moni Ovadia legge i testi del Duce e delle sue vittime. Con musiche e canzoni dell’epoca. Alla fine capiremo perché dobbiamo vergognarci del fascismo. Ed essere orgogliosi dei resistenti che l'hanno combattuto.
Uno spettacolo che “sa di steppe e di retrobotteghe, di strade e di sinagoghe”. Tutto questo è ciò che Moni Ovadia chiama “il suono dell’esilio, la musica della dispersione”: in una parola della diaspora
Quale alchimia ha fatto sì che – a un certo punto della sua storia – Parigi sia diventata una calamita per intellettuali, scrittori, musicisti e artisti venuti da ogni parte del mondo? È la domanda alla quale intende rispondere Jacopo Veneziani con questo spettacolo che vuole raccontare gli anni in cui la Ville Lumière è stata lo scenario di incontri che hanno segnato l’arte del XX secolo, il luogo “dove bisognava essere per essere liberi” (Gertrude Stein).
Simone Cristicchi, diretto da Antonio Calenda, racconta, in forma di “musical civile”, il dramma dell’esodo forzato degli italiani di Istria e Dalmazia, così come è testimoniato dal Magazzino 18, al Porto Vecchio di Trieste, e dal suo doloroso contenuto di cose quotidiane, in attesa in un non luogo dell’anima e della Storia.
Cosa può dirci la filosofia del “ricchissimo” di Assisi, nella confusione della modernità affamata di senso, nelle promesse tradite del progresso? Tra riflessioni, testimonianze personali e canzoni inedite, Simone Cristicchi indaga e racconta il “Santo di tutti”: San Francesco d'Asssi.
Una performance unica dove spiritualità e poesia conducono il pubblico in un viaggio interiore profondo e catartico, con sonorità etniche e mantra, riflessioni e messaggi contenuti nelle straordinarie canzoni di Amara.
Dal vivo, in scena sul palco, Federico Palmaroli fa sfilare una dopo l’altra le scoppiettanti vicende di questi ultimi anni, immagini e parole s’accoppiano in una catartica satira 4.0, a velocità 5G, anzi alla velocità della luce.
Con "Manicomic" la sensibilità di Gioele Dix incontra l’incontenibile esuberanza della Rimbamband, una miscela esplosiva in cui la follia si trasforma in libertà, energia, divertimento e creatività.
Un incontro tra due filosofie e tra due modi di fare teatro e comicità.
Moni Ovadia legge e commenta l'enciclica di Papa Francesco L'umanità non può più permettersi uno sfruttamento sconsiderato della natura finalizzato ai propri interessi economici ma necessita più che mai di un rinnovamento nel segno di una conversione ecologica globale "Un'ecologia Integrale, vissuta con gioia e autenticità"
Ripercorrendo l'uso cabalistico che gli Ebrei hanno fatto nell'antichità dei numeri nella gematria, Ovadia e Odifreddi raccontano le storie dei più famosi matematici ebrei della modernità.
Mettere insieme un matematico appassionato di musica ed un musicista che con i numeri proprio non se la dice è una vera e propria sfida al destino.
Incontri, dialoghi, conversazioni e altro ancora; con argomenti di volta in volta diversi.
Questo spettacolo, costituito di poesie, è nato in un momento molto fragile della mia vita. Sentivo il bisogno di scriverle per liberarmi, per incidere qualcosa di nuovo. In questo periodo fragile ho scoperto che per me le parole hanno un potere enorme. Sia nel bene che nel male.
Gli Ànema, con la partecipazione straordinaria di Enzo De Caro nella doppia veste di narratore e cantante, rendono omaggio ad uno dei più grandi autori ed interpreti della scena musicale napoletana e italiana del secondo Novecento, Renato Carosone.
In questo nuovissimo spettacolo Balasso darà, delle parole più comuni, un’interpretazione insolita e personale e forse persino più vicina al vero. Scopriamo così che le parole ci cambiano più di quanto noi cambiamo le parole.
Fantasista e cantastorie, Paiella si muove tra il serio e il faceto su un territorio spinoso. Imbracciando la chitarra ci guida attraverso le nostre zone più oscure e più radiose, in un percorso spensierato in compagnia dei suoi personaggi più strepitosi, delle sue imitazioni più esilaranti e soprattutto delle sue canzoni più emozionanti.
Alberto Arbasino (1930-2020), scrittore, saggista, critico teatrale e politico. In suo onore va in scena lo spettacolo “Arbasino Show”, un mix di generi che Arbasino amava mescolare con ironia, dalla cultura alta al pop più acido, attraversando il rap con il teatro musicale, dalla poesia alla canzone.
In questo viaggio Syusy Blady accompagnerà il pubblico attraverso i viaggi che ha intrapreso, ripercorrendo alcune delle innumerevoli tappe di Marco Polo verso la Cina. Un focus particolare andrà sulle mappe di navigazione, come anche il tema di chi ha scoperto chi, e soprattutto che cosa, una questione in cui non sempre la storia collima su nomi, date e cose.
Lo spettacolo “ Marocchinate”, racconta i terribili giorni decisivi e successivi allo sfondamento da parte degli Alleati della linea di Montecassino, ultimo baluardo tedesco. Apparentemente la guerra è finita e l’Italia è libera, ma non per le popolazioni di gran parte del basso Lazio
Al Porto Vecchio di Trieste c'è un "luogo della memoria" particolarmente toccante: il Magazzino n. 18. Racconta di una pagina dolorosa della storia d'Italia, di una complessa vicenda del nostro Novecento mai abbastanza conosciuta.
Il “concerto illustrato” è una straordinaria performance – unica nel suo genere – in cui Cristicchi canta, racconta e disegna contemporaneamente, illustrando “dal vivo” le canzoni più famose del suo repertorio.
"Alla ricerca della felicità" è uno spettacolo, parte di un ampio progetto che include un libro e un film documentario, dove il cantattore tenta di spiegare cosa la felicità rappresenti. Al riparo da facili entusiasmi e conclusioni affrettate, la ricerca della felicità si sposa con l'inesauribile curiosità di Simone Cristicchi, il quale, attraverso la filosofia, la meditazione e la fede, ci parla della bellezza, della vitalità, del tempo, del senso di appartenenza e di comunità, di musica e di storie.
Simone Cristicchi continua a stupire il pubblico teatrale con una nuova invenzione drammaturgica, stavolta ambientata nel mondo attuale. Una favola metropolitana ricca di emozioni, musica e poesia.
Tra canzoni, racconti a videoproiezioni, presentandosi al pubblico come un cartografo dopo un lungo viaggio, Simone apre la sua valigia di "ricercautore" e cerca di rispondere a domande importanti e vitali.
Simone Cristicchi torna a stupire il pubblico con una storia poco conosciuta, ma di grande fascino. Ne Il secondo figlio di Dio si racconta la grande avventura di un mistico e l’utopia di un visionario di fine ottocento, capace di unire fede e comunità, religione e giustizia sociale.
“Mio nonno è morto in guerra” è un vivace e appassionante mosaico di memorie, canzoni e video-proiezioni, i cui protagonisti sono piccoli eroi quotidiani, uomini e donne attraversati da uno dei più violenti terremoti della Storia: la Seconda Guerra Mondiale.
Dalle ricerche di Dario Fo, un memorabile lavoro sulla vita di San Francesco. Un ritratto inedito del più straordinario innovatore del pensiero cristiano, per parlarci dei grandi temi che attraversano la società contemporanea.
Per festeggiare i primi 50 anni di questo spettacolo che ha segnato la storia del teatro, riproponiamo quei pezzi che lo hanno reso famoso in tutto il mondo.
Com’è esser figlio di Franca Rame e Dario Fo? Ma anche... Com’è crescere con due genitori così? Cosa ti hanno lasciato? Cosa hai imparato? Tutte curiosità alle quali pensi sempre di avere la risposta pronta ma che ogni volta ti fanno riaffiorare alla mente nuovi ricordi ed emozioni.
Uno spettacolo che celebra la figura della donna, uno spettacolo dedicato all’oggi, momento storico in cui il mondo non è mai stato così poco degli uomini.
Lo spirito di sopravvivenza conosce due modi, uno più rude che è il tirare a campare e un altro, più ingenuo e raffinato al tempo stesso, che è il vivere sopra il quotidiano e le sue infinite necessità. Blue e Rose lo sanno bene.
Il Ballo - Appunti del Regista Roberto Aldorasi. Il ballo mescola, nella sua brevità, temi molto ardui: la rivalità madre-figlia, l’ipocrisia sociale, le goffe vertigini della ricchezza improvvisata, le vendette smisurate dell’adolescenza – che passano, in questo caso eccezionale, dall’immaginazione alla realtà.
Una zattera in forma di piccola scena approdava in teatro venticinque anni fa. Trasportava sei vagabondi, cinque musicanti e un narratore di nome Simkha Rabinovich.
Ripercorrendo l'uso cabalistico che gli Ebrei hanno fatto nell'antichità dei numeri nella gematria, Ovadia e Odifreddi raccontano le storie dei più famosi matematici ebrei della modernità.
“Ebrei e Zingari” è un recital di canti, musiche, storie Rom, Sinti ed Ebraiche che mettono in risonanza la comune vocazione delle genti in esilio.
La lingua, la musica, e la cultura Yiddish, quell’inafferrabile miscuglio di tedesco, ebraico, polacco, russo, ucraino e romeno, la condizione universale dell’Ebreo errante, il suo essere senza patria sempre e comunque, sono al centro di “Oylem Goylem”. Si potrebbe dire che lo spettacolo ha la forma classica del cabaret comunemente inteso. Alterna infatti brani musicali e canti a storielle, aneddoti, citazioni che la comprovata abilità dell’intrattenitore sa rendere gustosamente vivaci. Ma la curiosità dello spettacolo sta nel fatto di essere interamente dedicato a quella parte della cultura ebraica di cui lo Yiddish è la lingua e il Klezmer la musica.
“Kavanàh”, che significa “partecipazione” al canto, raccoglie brani di differente ispirazione, partendo dagli inni sacri ebraici della sinagoga per arrivare a quelli di tradizione tzigana. Voci lontane accomunate nell’esaltazione dell’amore per il divino, linguaggi differenti che si intrecciano nella medesima partecipazione.
Moni Ovadia si confronta con il canto XXVI dell’inferno Dantesco in cui emerge la figura di Ulisse.
In questo recital/monologo intratterrà il pubblico con riflessioni, letture e storielle ispirate al suo vastissimo repertorio.
Rotte mediterranee, un recital su un intreccio di racconti e canzoni popolari dell’area mediterranea e composizioni originali di Giovanni Seneca. Il Mare come un ponte collega mondi un tempo strettamente legati che continuano a mantenersi in contatto: la cultura è strumento di comunicazione per il dialogo tra i popoli.
Incontri, dialoghi, conversazioni e altro ancora; con argomenti di volta in volta diversi.
Cosa succederebbe se si provasse a raccontare i Vangeli tralasciando la loro origine e le loro implicazioni teologiche? Corrado Augias per il suo nuovo monologo teatrale racconta in maniera totalmente nuova una storia millenaria, che tutti pensavamo di conoscere.
Sulle ultime ore di Gesù in genere si sa poco; ancora meno si conosce della situazione politica e militare della Palestina in quegli anni. Eppure si tratta di elementi fondamentali per meglio capire la tragica sorte di quel Giusto...
Corrado Augias, in questo spettacolo, ci dà un ritratto sorprendente di Giacomo Leopardi, il suo rapporto con l’Italia, con la vita, con gli amori.
Corrado Augias e il Maestro Giuseppe F. Modugno ci accompagneranno alla scoperta dei grandi compositori.
A Giacomo Puccini sarà dedicato questo nuovo racconto teatrale di Corrado Augias. In particolare lo sguardo del grande giornalista e narratore si soffermerà su Tosca, una delle opere più celebri del compositore lucchese che dopo il debutto a Roma nel 1900 ha conosciuto un grande successo anche a livello internazionale e ancora oggi è universalmente conosciuta e rappresentata.
La luna ha sempre esercitato un grande fascino, il nostro pallido astro della notte è sembrato fin dall'antichità vicino e lontano. Poeti, scrittori musicisti si sono ispirati alla luna per descriverla, immaginarla e cantarla.
Per il nuovo spettacolo di Max Paiella "Affrettatevi perché già da adesso è: TUTTO ESAURITO!"
Antonella Ruggiero e La Banda di Piazza Caricamento: un nuovo incontro dedicato a Genova, alle sue musiche, da De Andrè a Lauzi e a Genova come luogo di arrivi e partenze di culture diverse.
Un concerto emozionante e raffinato, con un programma che spazia tra diversi luoghi geografici, periodi storici e generi musicali.
Antonella Ruggiero con "Concerto Versatile" ripercorre i suoi più grandi successi da “Vacanze romane” fino ad arrivare al più recente “Echi d’infinito”, andando così a interpretare in chiave tutta nuova brani che hanno fatto la storia della musica leggera italiana in fusione con le sonorità religiose occidentali, indiane e africane per poi spingersi nelle atmosfere di Broadway, il fado portoghese, la canzone d’autore e l’Italia a cavallo fra le due guerre.
A 700 anni dalla morte di Dante il nuovo racconto teatrale di Aldo Cazzulo con la partecipazione straordinaria di Piero Pelù alle letture Rock della Divina Commedia.
Raffaello Tullo, Renato Ciardo, Nicolò Pantaleo, Vittorio Bruno e Francesco Pagliarulo sono personaggi in cerca d’autore. Insieme danno vita ad un folle show nel quale sono alle prese col cinema e la sua magia.
Un vero tour de force della comicità, irresistibile mix di musica, mimo, clown, tip tap, teatro di figura, rumorismo, fantasia teatrale, parodie. Il tutto shakerato con un ritmo comico incalzante e servito con energia travolgente.
In scena Nichi Vendola e i suoi otto capitoli poetici accompagnati e vestiti dalle musiche prodotte da Popoulous e dai video di Mario Amura. Parole, versi e suoni contro la disumanità, in cerca di un giorno nuovo.
Viviamo in un’epoca senza passione? Non si può vivere e pensare al futuro senza passione, e l’unico modo per non arrendersi a questa perdita è invocarla, provocarla, raccontarla.
Un viaggio nell'arte e nel genio di Bacalov attraverso un percorso musicale raccontato come un film, accompagnando lo spettatore attraverso le colonne sonore che hanno segnato la carriera straordinaria del compositore italo-argentino
Qual è il confine tra la realtà e il sogno? Fino a che punto è possibile cullarsi nei propri irrealizzati desideri? Lo spettacolo indaga nel profondo del pensiero e dell’animo umano, nelle necessità universali e nelle nostre contraddizioni, cercando la forma mutevole e sfuggente della felicità; anche se solo per un minuto, anche se solo immaginata.